lunedì 2 maggio 2011

Senza arte né parte

Un film di Giovanni Albanese. Con Vincenzo Salemme, Giuseppe Battiston, Donatella Finocchiaro, Hassani Shapi, Giulio Beranek.
Commediadurata 90 min. - Italia 2011. - 01 Distribution


Uscita nelle sale italiane: venerdì 6 maggio 2011.



Salento. Il Premiato Pastificio Tammaro decide di modernizzarsi. La vecchia fabbrica viene chiusa e se ne apre una nuova, completamente meccanizzata. Tutta la squadra di operai addetti allo stoccaggio manuale, tra cui Enzo, Carmine e Bandula, si ritrovano disoccupati. Enzo è sposato con Aurora che lavora saltuariamente come traduttrice, e hanno due figli piccoli. Carmine vive con la vecchia madre e con Marcellino, il fratello minore e scapestrato. Bandula è un’immigrato indiano, ormai al verde e senza più un posto dove dormire. La situazione è drammatica. In quei giorni, la moglie di Tammaro eredita una bizzarra collezione d’arte contemporanea, che viene sistemata proprio nel vecchio pastificio. Tammaro offre a Enzo un lavoro provvisorio in nero: guardiano del magazzino dove è custodita la collezione d’arte. Enzo e i suoi amici, scoprono sbalorditi l’arte contemporanea. Ma soprattutto si chiedono perché uno scarpone con dentro una bottiglia di liquore, un serpentone ottenuto con spazzoloni da cucina, o un bicchiere sporco di colore giallo, valgono molto più di tutti i loro stipendi messi insieme: centinaia di migliaia di euro! La rabbia monta: Con quello che costano sti’ cosi, Tammaro poteva riassumerli tutti! E mentre discutono animatamente, il goffo Carmine involontariamente rompe l’Impronta d’artista di Manzoni, un’opera composta da un uovo sodo con sopra l’impronta di un dito, dal prezzo proibitivo. E’ un disastro, i tre si vedono già rovinati…quando hanno l’idea: Fare un altro uovo con l’impronta e sostituirlo all’originale! L’operazione, tra imprevisti e difficoltà, riesce: Nessuno si accorge di nulla! Ed è a questo punto che ai nostri disperati eroi, senza soldi né un lavoro, viene in mente un piano diabolico: fare altri falsi e sostituirli nella collezione dell’ignaro Tammaro, per poi vendersi gli originali. Parte la truffa in grande stile. Ed ecco che la loro abilità manuale, ormai inutile nel mondo del lavoro, torna buona in quello dell’arte....

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